Le gare di Domenica 25 Marzo 2012

Barcellona

Ore 10.30 circa di domenica 25 marzo, nel cielo di Barcellona splende un magnifico sole che mi ha convinto per la prima volta a correre col cappellino, vedo davanti a me lo striscione del passaggio della mezza maratona, lo supero, do uno sguardo veloce al cardio e leggo 1h49'34", a 5'11" di media, tempo abbondantemente inferiore alle mie tattiche del giorno prima, nonché alle mie più rosee previsioni.. Le sensazioni sono buone, non mi sento per nulla stanco, e penso che tutti i problemi fisici dei giorni precedenti alla gara siano solamente un lontano ricordo.. Continuo su questo passo in maniera abbastanza tranquilla, mantenendo agevolmente la stessa media anche al passaggio del 25 km, quando, improvvisamente, subito dopo un piccolo fastidio comincia a farsi sentire nel punto che qualche guaio mi ha causato nei giorni precedenti.. La mia prima maratona, quella sognata per non so quanti anni, finisce improvvisamente in quel punto esatto, quando al traguardo mancavano ancora ben 15 km.

Era giusto cominciare il racconto dal punto cruciale, dal momento che ancora non riesco a mandar giù.. C'erano tutte le premesse per far bene, città stupenda, donne stupende (per stare buono e concentrato mi sono fatto accompagnare dalla mamma), tempo stupendo, organizzazione perfetta, condizioni climatiche ottimali.. Insomma tutto per far si che fosse un evento perfetto da tutti i punti di vista; il sabato mattina partecipo addirittura ad una corsa non competitiva di 4 km organizzata per il ventennale delle olimpiadi, la Breakfast Run, che ricalcava gli ultimi 4 km della maratona olimpica, con arrivo all'interno dello stadio olimpico, cosa mai fatta il giorno prima di una gara, per giunta una maratona.. E invece un'infiammazione ai linfonodi inguinali (questo l'esito "rassicurante" dell'ecografia di questa mattina) ha rovinato l'emozione tanto attesa

Per ritornare alla gara, ovviamente l'ho portata a termine, il ritiro non mi è passato per la mente neanche per un attimo, prima cercando di tenere duro, poi arrendendomi quando il dolore diventa insopportabile (ero verso il 32 km), cosa che mi costringe a fare gli ultimi 10 km zoppicando in circa 1h23', record storico di ogni epoca sulla distanza.. Alla fine chiudo in 4h12'26" (che leggendolo solamente considerando i freddi numeri potrebbe pure risultare un tempo discreto, ma che invece rapportandolo al tempo previsto col ritmo avuto fino al 30 km, 3h35'-3h40', diventa uno schifo), correndo solamente gli ultimi 200 mt perché volevo evitare di essere compatito dalle migliaia di persone presenti al traguardo passando per il nuovo Dorando Petri.

Che dire più? Nonostante tutto è stata una splendida esperienza, tutta la gente che negli ultimi 10 km mi chiamava per nome (avevamo due pettorali, uno avanti e uno dietro, e su entrambi era scritto il nome), che si avvicinava x sapere cosa avevo, per farmi coraggio, sono cose che porterò dentro di me, e, nonostante il risultato finale, è una esperienza sicuramente da ripetere, perché penso che l'incavolatura che avevo quando sono passato sotto il traguardo, e che ho tuttora, evaporerà solamente nel momento in cui prenderò il via alla mia seconda maratona...

Vola Ciampino